Cenni storici
Da indagini intervenute a seguito di alcuni notevoli rinvenimenti archeologici è stata accertata la presenza umana nel territorio tra il Neolitico e l'Età del Bronzo; molto interessante, fra l'altro, il materiale ritrovato comprovante l'esistenza di un insediamento palafitticolo a Colmaggiore.
Gli antichi abitatori, di stirpe veneta e celtica, presenti fin dal II millennio a.C., entrarono in contatto e furono infine assorbiti nel vasto dominio romano nel II secolo a.C. a questi primi dominatori si possono ricondurre i toponimi delle località maggiori del Territorio (Tarzo, Arfanta e Corbanese). AI crollo dell'Impero,seguirono anni di insicurezza politica funestati dal passaggio di popolazioni barbariche, che si conclusero solo con l'arrivo dei Longobardi e l'imposizione di un nuovo governo che poté godere di circa duecento anni di supremazia. Frutto della sistemazione territoriale longobarda fu la costituzione del Ducato di Ceneda (Vittorio Veneto ), poi divenuto contea sotto l'impero franco.
Fu l'imperatore Ottone I di Sassonia a donare a Sicardo vescovo di Ceneda il possesso di Tarzo: grazie a questo atto, a partire dal 962 i vescovi assunsero il titolo di Conti di Tarzo e con il titolo l'autorità temporale sul territorio. Dopo un periodo di scontri fra bellunesi, feltrini, trevigiani e cenedesi si affermò la supremazia di Treviso, rappresentata dai Da Camino, potente famiglia di feudatari. la contea di Tarzo fu ceduta da Tolberto da Camino al Vescovo di Ceneda nel 1307 e rimase possesso vescovile fino al 1769, per passare poi sotto il dominio di Venezia. Successivamente Tarzo segui gli eventi comuni al resto del Veneto: e fu conquistata prima dai francesi e poi dagli austriaci. I suoi cittadini parteciparono alla ribellione del 1848, alle imprese garibaldine, alla prima e alla seconda guerra mondiale.